Monday, January 9, 2012

Una delle esperienze più profonde è quella della limitazione della
libertà personale. Non è così invadente, non fa male, ma c'è. Ne parla
questo signore nel post che STRANAMENTE sono riuscito a accedere
questa mattina:

http://www.chen-ying.net/blog/2010/03/27/come-funziona-il-grande-firewall/

Si perché il sito dove gli internauti vanno a vedere filmini, e non
cito il nome per non svegliare il grande fratello, non si può accedere
da qui. Così come non si puó accedere il sito dove alcuni tengono il
"caro diario" (quello che stai vedendo tu che leggi queste parole!!).
Quindi se sei qui e - attraverso l'email che hai provvidenzialmente
settato prima di partire per tua comodità - riesci a scrivere pagine
del tuo caro diario, e poi un tuo amico ti dice che hai scritto uno
strafalcione, non puoi neanche andare a correggerlo, perchè al sito
non si accede!

Ma non è tutto: anche gli aggeggi per fare ricerche sulla rete sono
sotto osservazione. Per esempio, come si legge dal link sopra, questo
meccanismo di controllo si chiama come una delle 7 meraviglie del
mondo, con in più 4 letterine che in italiano vogliono dire "fuoco" (e
cerca d'intendere, diamine!.. non capisci che non lo posso
scrivere?!). Bene, se nel campo di ricerca scrivi paro paro il nome
della meraviglia tutto funziona bene; se ci metti anche le 4 letterine
"il server non risponde a causa di un problema tecnico". È caruccio
perché non è che ti appare una pagina che ti dice "brutto cattivone!
Che stai a 'ffà? Guarda che lo dico a Bubù!!". Ti millanta il problema
tecnico, così tu dormi felice!!

Questo pesa un (bel) po' sull'animella! Anche perché è consistente con
altre limitazioni che volgono allo stesso fine: ad esempio nella zona
(chiamala zona! Ci stanno mezzo miliardo di anime!!) del sud-est del
paese viaggi con un visto da normale visitatore per diporto. Per
andare nella zona nord ovest (qualcuno ricorderà il tempo delle vivaci
proteste non sempre finite bene di gente che parlava di separazione
e... capito?) ci vogliono permessi speciali e - mi dicono qui - una
guida che ti accompagni tutto il tempo.. del resto queste erano le
condizioni anche nel sud est, quando venni in Cina più di vent'anni
fa' la prima volta. La guida era sempre con noi: persone squisite, che
parlavano perfino l'italiano. Ma ti assicuravano anche di non fare
passi falsi: non saper leggere i cartelli in cinese a volte è
pericoloso, no?

Mi spiace sapere che per me queste limitazioni finiranno al mio
ritorno in Italia, mentre per gli altri l'accesso a certe cose sarà
ancora una vischiosa strada in salita. Ma comprendo anche una parte di
quello che c'è dietro: troppa libertà tutta insieme può essere
difficile da controllare. E questi son tanti: se partono non li fermi
più: altro che Libia! E poi è dagli anni trenta che crescono con
questo sistema, passando con circospezione tra yankee e rubli troppo
invadenti, no? Ci sta che una mamma fin troppo premurosa, che tiene
una mano davanti agli occhi dei figli per evitare che vedano
spettacoli una volta considerati disdicevoli, forse oggi fa sorridere;
magari uno pensa pure che quella mano potrebbe nascondere anche cose
che quella mamma DEVE far sapere ai figli, no? Ma è alla mamma che
bisogna eventualmente parlare, non ai figli, altrimenti le sculacciate
poi non siamo noi a prenderle, ma loro. E questa sarebbe una
ingiustizia sull'ingiustizia!!

No comments:

Post a Comment