Diario di un viaggio dentro il mondo o dentro di me, che poi non fa una grande differenza, suppongo.
Friday, January 27, 2012
The end...
Thursday, January 26, 2012
Alba
Wednesday, January 25, 2012
Saito Nishizawa
Omicidio preterintenzionale
Tuesday, January 24, 2012
Meglio il mirto!!
Monday, January 23, 2012
A reti unificate...
Leadership
I legumi negli anni '30 erano trasportati in continente con un grosso gozzo che tutti chiamavano 'a varca di quatte padrune, i proprietari erano : Antonio Matrone, 'U Lupo cerute, Giovanni Sportello, Mencreste, Schiano, 'I Mezzavotte, Antonio Santomauro, 'U Mustaccielli. Esso portava a Napoli fave e lenticchie e ritornava carico di calce e merce varia. La barca andò a fondo nel gennaio del '34 al "Morrone" a Santo Stefano, dove aveva trovato riparo per il forte levante che imperversava sull'isola e che aveva impediito l'attracco nel Porto Romano. Durante la notte, come racconta Enrico Catuogno, curre curre, a causa della forte corrente, si perse il controllo della barca che andò a infrangersi sugli scogli. I marinai furono tratti in salvo dal personae dell'ergastolo, la merce si disperse e il giorno dopo il mare la restituì a beneficio di tutti.
Alcuni raccontano che la barca affondò perché 'i quatte padrune non riuscirono, anche in quel tragico momento, ad accordarsi su come proteggere la barca con il suo carico. Dire me pare 'a varca di quatte padrune indica una situazione mal governata.
Sunday, January 22, 2012
Una domenica di sole...
e il pomeriggio sulla sdraio dietro casa, sempre a leggere.. la sera, poi sono andato a seguire il sole nel suo tuffo in mare all'estremità occidentale dell'isoletta. E dovrei esser tranquillo:
Saturday, January 21, 2012
All'apparenza una donna rude, come le sue radici geografiche: Guarcino, nella gloriosa Ciociaria che ha dato i natali a Giulio (pure lui!) Andreotti e tanti altri uomini e donne tosti e schietti d'Italia. Ma sapeva essere dolce, oh, se sapeva esserlo! Quando "rifilava" i dieci d'incoraggiamento ai bambini delle sue classi delle elementari, era dolcissima. Tanto dolce che i più rapidi a apprendere e suonare bene le corde di quello strano strumento che si chiama "vita civilizzata" dovevano loro stessi lamentarsi di non volere più il loro dieci d'incoraggiamento, ma il voto che avevano veramente meritato. E allora Giulia, che evidentemente sapeva da prima che quello era un momento importante sia per lei che per il pulcino che si trovava davanti, con fare molto, molto serio diceva: "Allora, visto che me lo chiedi, ti metto il tuo vero voto (e faceva capire che così si rinunciava a tantissimo.. faceva quasi paura): nove." Quel nove era ciò che alcuni di quei bambini avrebbero portato con sé per tutta la vita, un ricordo della prima cosa che avevano fatto loro e nessuno poteva togliergli. Io me lo ricordo come se fosse mezz'ora fa'. Lei mi ha insegnato a leggere e scrivere, lei s'è sorbita tutte le mie "zampe di gallina" e le mie riluttanze a imparare a memoria le poesie ("mandare a memoria", come diceva lei).
E questo non è un epitaffio per Giulia. Ma è l'incipit di una riflessione che facevo questa mattina a colazione. Io sono sempre stato smemorato. Magari adesso il Parkinson mi aiuta un po' in questo, ma me la son sempre cavata, fin da quando la maestra Giulia si disperava per farmi "mandare a memoria" pochi versi delle poesie adatte ai bimbi, fin da quando la posia di Natale era uno spauracchio. E questo è un male: la memoria serve a tantissime cose: a ricordarsi i numeri di telefono, a ricordarsi i nomi di battesimo dei "business partner" per avere un "grip" in più nelle negoziazioni, a apparire erudito nelle discussioni di salotto e centinaia di altre cose. Ma essere smemorato ha anche delle altre conseguenze, alcune spiacevoli, altre meno spiacevoli:
1) Si diventa rompipalle. Cioè rompipalle ci si nasce, ma fatto cento il rompipalle medio, lo smemorato totalizzerà almeno 120 punti rompipallismo. Il motivo è che non può fidarsi della propria memoria per esser certo di ricordarsi cosa aveva detto a chi, quante volte e in che occasioni. Quindi, se parcheggi la mia macchina e sgraffi la fiancata sulla colonna del garage, io non so se questa è la seconda o terza volta, non so che cosa ti ho detto l'ultima volta, non so se mi ricorderò che te l'avevo detto la prossima volta che lo fai. Quindi il mio diktat è fartela pesare al massimo grado possibile e assicurarmi ora e qui che la cosa non succeda mai più. Quindi la faccio tragica e esagero la mia reazione. Ergo sono un rompipalle.
2) Si diventa asociali e isolati: se stare in compagnia vuol dire dover ricordare i nomi e gli aneddoti di tutti quelli che ci sono, dover imparare velocemente i nomi dei nuovi venuti per evitare gaffe, fare discussioni forbite e doversi ricordare se il villaggio bianco era Terracina o Sperlonga (è Sperlonga!), allora meglio starsene isolati, a parlare con sé stessi, elucubrare, seguire pensieri freschi e ispirazioni nuove, non dover sforzare le sinapsi per richiamare roba già vista.
3) Si diventa più intelligenti, nel senso migliori problem solver perché si è abituati a dover ripercorrere tutta la logica del calcolo del seno e del coseno per essere certi della formula, in quanto la formula non la si ricorda. Questo è tutto meno che semplice, perché il tempo che ci mette il tuo "avversario", il benchmark, a ricordarsi la formula è una frazione del tempo che ci mette una persona di intelligenza media a riformulare tutta la dimostrazione; ergo, devi abituarti a essere un fulmine nel ri-dimostrare tutta la formula, quando invece ti servirebbe semplicemente di richiamarla. Sostanzialmente sei come un cieco che ha sviluppato un fantastico senso dell'olfatto per riconoscere a distanza dall'odore persone che non vede.
4) Si diventa meno inclini al pregiudizio verso le persone. Quando questo pregiudizio è formulato da altri (curriculum, risultati di interviste, gossip riferiti in precedenza, suggerimenti e consigli vari) perché non si ricorda bene quello che ti hanno detto del Sig. A o della Signora B. Piuttosto preferisci affidarti al tuo intuito e parlare/vedere/interagire/sporcarti con il Sig. A e la Sig.ra B, per conoscerli direttamente. E quella sensazione che hai delle persone la memorizzerai, ma non la base sulla quale hai formulato il giudizio, così che sarai sempre pronto a rielaborare tutta la formula per ricordarti in base a cosa avevi formulato il tuo pregiudizio.. con la conseguenza che potresti esser contento con la formulazione di una formula nuova.
5) Si sviluppa una capacità di trovare cose più spiccata della capacità di ricordare dove le si è trovate. Quindi si è un ottimo motore di ricerca, e un pessimo gestore di bookmark. Si, anche per Internet, lo smemorato sarà molto più preoccupato di avere una connessione che non di avere i propri bookmark e appunti.
Insomma un animale tutto strano, condizionato anche dalla carenza di addestramento di quando Giulia mi diceva di "mandare a memoria" quelle poesie. Magari se avesse cercato di spiegarmelo allora mi sarei addormentato o l'avrei ritenuta pazza. O magari le avrei spiegato che il mondo è bello perché è vario e andava benissimo così... chissà se dal paradiso leggono e commentano i blog?
Friday, January 20, 2012
Nodi e legami...
Supermercato
Thursday, January 19, 2012
Basta parole, è Big Blue.....
Wednesday, January 18, 2012
tu-tù tu-tù... tu-tù tu-tù...
(Ri)partito!!
Monday, January 16, 2012
Non poteva finire meglio, questa fase del viaggio: dopo 24 ore più 7, "riprese" col fiso orario, ma comunque trascorse tra aerei, attese, discussioni con gli addetti alla vigilanza di Mosca per ottenere la carta d'imbarco (il diversivo più eccitante di tutto il viaggio, devo ammettere). Uno zaino svuotato in lavatrice, taglio di unghie e capelli e infine bagno bollente, piccolo lusso, ma grande piacere, come un buon the verde senza zucchero!
Mi sento leggermente estraneo a casa mia...
Sunday, January 15, 2012
A tutti i globetrotters, a tutti i globetrotters...
Siamo partiti diciamo a mezzogiorno da Shanghai. Siamo in volo da più di
otto ore e voliamo sostanzialmente, ma MOLTO sostanzialmente verso
ovest, quindi inseguiamo il sole, ovvero giriamo in senso opposto alla
rotazione della terra. Ciononostante, e anche nonostante il fatto che
siamo in alto, vedo il sole che si abbassa all'orizzonte, e praticamente
tramonta. Che tedio! Sicuramente sarà già molto, molto buio quando
atterreremo a Mosca. E allora mi dico: a che diamine serve viaggiare
sostanzialmente verso ovest, se poi il sole tramonta, col deludente
risultato di averti fatto "sprecare" tutto un giorno in aereo e farti
atterrare che è ormai sera?
Se andassimo abbastanza veloci (cioè alla stessa velocità della terra
che se non erro all'equatore di gira la bellezza di quaranta milioni di
metri al giorno, cioè va a 40.000.000 / giorno ovvero 1 milione e
666.666 metri all'ora, o 1.666 chilometri all'ora, per noi sarebbe
sempre mezzogiorno. E invece questo catorcio di un aereo sfiora appena i
900 chilometri all'ora, quindi va appena al 54% della velocità che
srebbe necessaria, viaggiando verso est pieno per "reggere botta".
Peccato, perchè se avessimo una velocità sufficiente, potrei sostenere
teorie medievali affascinanti sulle conseguenze per uomini che
affrontino un viaggio verso occidente a una velocità maggiore di quella
del sole attorno alla terra (mi permetterei certo questa licenza
pre-copernicana!). Ah, già, ma se fossimo nel medioevo forse non sarei
su un aereo.. peccato!!
Se penso che il sonno giochi brutti scherzi alla mia capacità di
raziocinio, allora sono veramente veramente veramente sulla cattiva
strada.. ah beh, si beh!
Saturday, January 14, 2012
sono addormentato e risvegliato già due o tre volte. Non ho il coraggio
di guardare l'orologio: potrebbe darmi illusioni o delusioni, riguardo a
quanto ancora devo soffrire questa costrizione, che non voglio. Ma il
sole mi colpisce in pieno volto, sul lato sinistro. E' un fatto
importante: mi dà energia. Se ci penso, nelle due settimane scorse non
ho mai visto il sole. Ho visto il cielo blu, o quanto meno di un colore
che ricordava il blu, ma per poco tempo, e sicuramente non ho potuto
godere della sensazione del sole che scalda la pelle (e l'anima). Mi
mancava. Comincia a venirmi l'acquolina in bocca. La destinazione della
mia "restauratio egi" è perfettamente ingegnerizzata. Un piccolo arco
nel Tirreno, la cui concavità è orientata quasi perfettamente a sud, in
maniera da permettere, nelle giornate di sole, di starsene spaparanzati
e scaldarsi più con l'energia carpita che non con quella dispersa.
Chissà che pensieri risaliranno la mia mente, mentre vedrò l'arancione
del calore in trasparenza attraverso le palpebre chiuse....
Friday, January 13, 2012
Allora, la signorina in questione ha la spiccata tendenza a tenere, nei confronti della vita, lo stesso approccio del nobile marito. in questo cartellone pubblicitario la si vede sostenere per il mercato asiatico l'utilità della carta VISA. Questo, almeno è il messaggio ufficiale. Ma, all'occhio dell'osservatore attento, ma soprattutto abituato alle uscite del marito, è evidente che al momento dello scatto la signora stava dicendo qualcosa del tipo: "Anche io ho la carta di credito VISA... E sticazzi !!!"
(continua la mia vena leggera, sono evidentemente in fase di decompressione da ritorno all'Occidente).
(Fuori della fase di decompressione, una controfase di riflessione.. qui sotto).
Blade runner
Francesco me lo aveva detto che mi sarei trovato in situazioni urbanistiche da Blade Runner, sia per quanto riguarda l'estetica che per la fauna. E infatti così è stato. Oggi pomeriggio, nella titanica stazione della metro di People Square, tra fiumi di persone che si spostavano con flussi ordinati da un'uscita all'altra, mi sono chiesto come poter rendere la scena. Fotografarla era impossibile, anche con un grandangolo: c'erano letteralmente fiumi di persone incanalati in file non più larghe di cinque o sei metri, tanti fiumi in tutte le direzioni: il blocco anche solo per alcuni minuti di uno qualsiasi dei fiumi avrebbe provocato una folla accalcata da paura. Credo che situazioni del genere siano il terrore di qualsiasi addetto alla sicurezza: evacuazione? Impossibile. Panico? Inevitabile. Bersaglio facile per una strage? Quasi scontato. Ed è continuamente così, a quasi tutte le ore di tutti i giorni; un po' peggio nelle peak hours dei giorni lavorativi. Avrei potuto provare a girare un piccolo film, ma - a parte la pesantezza del file - non avrebbe comunque reso l'idea. L'unico punto di vista che avrebbe reso l'idea sarebbe stato sulla verticale del centro di uno degli ambienti più grandi, ben oltre il basso soffitto, e comunque non avrebbe reso la sensazione che si prova a essere una goccia di uno di quei fiumi. Mentre su un binario mentale pensavo questo, sull'altro mi stavo pregustando il contrasto quasi violento che mi aspetto tra qui, dove essere soli e riservati è impossibile, grottesco, rivoluzionario e l'isoletta dove potrei trovarmi la prossima settimana, dove una folla del genere è inimmaginabile per ciascuno dei duecento abitanti. Gustosissimo.. quasi non vedo l'ora!!
Thursday, January 12, 2012
Vabbè, lo so: gli ultimi giorni giorni shanghaiesi li sto impostando un po' Disneyworld style, ma adesso torno serio... ah, a proposito... in una vasca c'erano pure Marlin e Dory... UGUALI UGUALI !!!! Volevo urlargli: "pesciliniiiiiiiii!!!", ma sarebbe suonato troppo nostalgico!!
Wednesday, January 11, 2012
Tuesday, January 10, 2012
pischella una bella pasta al pesto che non se ne poteva più, e quando ce
vo ce vo!), è che durante la visita al museo delle belle arti, chiamato
"La casa bianca", non perchè c'entri con il presidente, ma perchè si
trova in una casa stile rinascimentale, inizialmente (nel 1905)
residenza del direttore del distaccamento cinese della camera di
commercio con l'estero francese. Dentro questo "museo" ci sono un bel
po' di lavorini di quelli che sanno fare i cinesi, con i ritratti dei
maestri più ammirati nell'arte del taglio della carta, intarsio di
legno, avorio e altre pietre assortite, tessitura di lana & co. e..
insomma un sacco di cosettine carine che vanno dagli inizi del novecento
ai giorni nostri. Niente di antichissimo, insomma, ma la particolarità è
che sotto molti (non tutti) dei pezzi c'è il prezzo, perchè sono in
vendita. Infatti il museo, in realtà è una "fabbrica" funzionante, con
tanto di artisti che cesellano statue di budda sotto il naso incuriosito
dei turisti (com'è un naso incuriosito?.. mah!). All'ora di pranzo se ne
vanno, e tu rimani lì a bighellonare. M'è successo, e il laboratorio di
un cesellatore di pietre varie e Giada mi ha letteralmente rapito. C'era
una luce, una tranquillità particolare, gli attrezzi in bella mostra, le
tazze per il the, il legnaccio del tavolo che mi ispirava, le pietre
grezze in bell'ordine sotto la finestra.. volevo stabilirmi anche lì. A
tagliar pietre, guardare quello che faccio, toccarlo, levigarlo finchè
non sono soddisfatto del risultato. Posso? Vabbè, diciamo che è un
sogno.. anzi, quasi quasi me ne vado a ninna, che è meglio! Buona notte!!
larghezza per cinque di altezza. E - anche se l'obietttivo non è stato
in grado di metterle a fuoco, contiene quattordici righe verticali di
caratteri cinesi scritti ovviamente in bella scrittura (non sono in
grado di giudicarla!). Fanno queste cose, gli piace.. ah, e poi è di
avorio (mica come la carta che ci scrivi, cancelli e correggi!). Mah...
se ti distrai un attimo scrivono i circuiti stampati a mano!! Occhio, eh?
Post
Ma la frutta!!! Buona e tanta, e a prezzi ragionevolissimi, anche se
in pieno centro città (vabbè, quello è solo per il costo della vita).
Ma c'è di più: fragole a gennaio!! È inverno anche qui.. non so come
fanno.. forse il Giappone è abbastanza vicino con le sue radiazioni!
Il rischio per me è letale!!! Ho visto LE CILIEGIE a 250 rbm (meno di
3 euro)... Forse non torno più... :-)
Monday, January 9, 2012
libertà personale. Non è così invadente, non fa male, ma c'è. Ne parla
questo signore nel post che STRANAMENTE sono riuscito a accedere
questa mattina:
http://www.chen-ying.net/blog/2010/03/27/come-funziona-il-grande-firewall/
Si perché il sito dove gli internauti vanno a vedere filmini, e non
cito il nome per non svegliare il grande fratello, non si può accedere
da qui. Così come non si puó accedere il sito dove alcuni tengono il
"caro diario" (quello che stai vedendo tu che leggi queste parole!!).
Quindi se sei qui e - attraverso l'email che hai provvidenzialmente
settato prima di partire per tua comodità - riesci a scrivere pagine
del tuo caro diario, e poi un tuo amico ti dice che hai scritto uno
strafalcione, non puoi neanche andare a correggerlo, perchè al sito
non si accede!
Ma non è tutto: anche gli aggeggi per fare ricerche sulla rete sono
sotto osservazione. Per esempio, come si legge dal link sopra, questo
meccanismo di controllo si chiama come una delle 7 meraviglie del
mondo, con in più 4 letterine che in italiano vogliono dire "fuoco" (e
cerca d'intendere, diamine!.. non capisci che non lo posso
scrivere?!). Bene, se nel campo di ricerca scrivi paro paro il nome
della meraviglia tutto funziona bene; se ci metti anche le 4 letterine
"il server non risponde a causa di un problema tecnico". È caruccio
perché non è che ti appare una pagina che ti dice "brutto cattivone!
Che stai a 'ffà? Guarda che lo dico a Bubù!!". Ti millanta il problema
tecnico, così tu dormi felice!!
Questo pesa un (bel) po' sull'animella! Anche perché è consistente con
altre limitazioni che volgono allo stesso fine: ad esempio nella zona
(chiamala zona! Ci stanno mezzo miliardo di anime!!) del sud-est del
paese viaggi con un visto da normale visitatore per diporto. Per
andare nella zona nord ovest (qualcuno ricorderà il tempo delle vivaci
proteste non sempre finite bene di gente che parlava di separazione
e... capito?) ci vogliono permessi speciali e - mi dicono qui - una
guida che ti accompagni tutto il tempo.. del resto queste erano le
condizioni anche nel sud est, quando venni in Cina più di vent'anni
fa' la prima volta. La guida era sempre con noi: persone squisite, che
parlavano perfino l'italiano. Ma ti assicuravano anche di non fare
passi falsi: non saper leggere i cartelli in cinese a volte è
pericoloso, no?
Mi spiace sapere che per me queste limitazioni finiranno al mio
ritorno in Italia, mentre per gli altri l'accesso a certe cose sarà
ancora una vischiosa strada in salita. Ma comprendo anche una parte di
quello che c'è dietro: troppa libertà tutta insieme può essere
difficile da controllare. E questi son tanti: se partono non li fermi
più: altro che Libia! E poi è dagli anni trenta che crescono con
questo sistema, passando con circospezione tra yankee e rubli troppo
invadenti, no? Ci sta che una mamma fin troppo premurosa, che tiene
una mano davanti agli occhi dei figli per evitare che vedano
spettacoli una volta considerati disdicevoli, forse oggi fa sorridere;
magari uno pensa pure che quella mano potrebbe nascondere anche cose
che quella mamma DEVE far sapere ai figli, no? Ma è alla mamma che
bisogna eventualmente parlare, non ai figli, altrimenti le sculacciate
poi non siamo noi a prenderle, ma loro. E questa sarebbe una
ingiustizia sull'ingiustizia!!
Ora, qui questi signori hanno tentato l'impossibile, facendo veramente un miracolo di arTiChettura. Non ci sono errori di batitura, si tratta proprio di artichettura, e chi la fa si chiama artichetto e non architetto. Si tratta di inventare un panorama così artificiale da crearne uno che la maggioranza degli osservatori considera non solo bello e naturale, ma addirittura peculiare.
Qui si sono detti: "non vogliamo essere secondi a nessuno, meglio di New York, meglio di Kuala Lumpur, meglio di chiunque abbia il coraggio di provarci. E se provano a fare di più, noi faremo impallidire anche Gotham City di Batman e Metropolis di Superman! E allora grattacieli altissimi, palazzi contornati da piani alti che si espandono più di quelli bassi, sfere sospese, grattacieli trapassati da buchi a forma di palla e di trapezio.. cacchio regà! manca solo la piramide sospesa a mezz'aria di Immortal di Bilal e abbiamo finito!!!
La cosa è così architetturalmente poco credibile da diventare arTiChetturalmente godobile. Se la si vive come un immenso luna park, invece che come una città, ci si trova a proprio agio. Anche il sonoro è degno di un luna park: le trombe delle macchine che non si silenziano mai (perchè per il cinese al volante la trombata alla guida non vuol dire "che cacchio fai?" bensì "guarda che io sono qui") sottolineano l'atmosfera da eterno Natale come le sirene dell' (ormai chiuso) luna park dell'Eur. E così, mentre la civiltà occidentale resiste al decadentistico desiderio di lasciar aperto un parco divertimenti anche se ormai il profitti & perdite sta in rosso spinto, quella orientale capisce che l'homo decadentis può arricchire il povero mondo d'oriente, purchè lo si lasci vivere in un parco giochi che lui possa chiamare "città" a una velocità e uno stile che non si può permettere neanche a casa sua, ma che qui abbraccia con l'arroganza di chi non può perdere. Anche così la ricchezza torna alle campagne di chi contadino non ha mai smesso d'essere, non per convinzione ideologica, ma per bisogno.
rispondere: "Amen", prego!
Sunday, January 8, 2012
all'ingresso principale ragazzi che si rilassano e si concentrano prima
di una lezione o di un esame (si concentrano... wow!). Rapporto studenti
cinesi / studenti occidentali circa più di cento/centocinquanta a uno.
Statistica effettuata a occhio bighllonando per il campus, devo
ammettere. Il campus è bellissimo e ricorda l'architettura della Boston
migliore, ma sta un po' in culo alla balena. Devo ammettere che la
rampolla è stata coraggiosa (circa 45 minuti di metropolitana per andare
all'università la mattina!),ma scaltra: ci ha una vita e un mare di
negozi/posti utili sotto "casa"!!!
Dice un antico proverbio cinese: l'incenso santifica il luogo ove si
libera, ma in mancanza d'altro può servire anche a coprire la puzza di
immondizia. In realtà non è un antico proverbio cinese, o almeno se lo è
si tratta di coincidenza. E' una cosa che m'è venuta in mente dopo aver
sentito lo stesso profumo in un tempio e vicino a un negozio di "food on
the road", che lo usava, appunto, per coprire la puzza di fogna. Pare
sia pratica abituale. Ma che differenza c'è morlmente tra il vero e il
verosimile, o il desideratamente vero? Qui in Cina pochissima. O almeno
meno che in occidente, dove (credo) la Chiesa e altre istituzioni rigide
ci hanno abituato a considerare il "falso ideologico" con timore
reverenziale. Qui è sostanzialmente diverso.
Quando si entra in metropolitana ti controllano la borsa con lo scanner
a raggi X. E ci mancherebbe.. una piccola defragrazione qui fa stragi
impensabili altrove. Però la cosa caruccia è che nessuno passa il
bagaglio nello scanner. Il responsabile della sicurezza ti guarda con
simpatia e sorride, e ti mette la mano aperta davanti al petto per
farti capire che devi fermarti e mettere lo zainetto nello scanner. a
quasi totalità dei cinesi (e anche qualche naturalizzato locale,
ehm...) se ne frega altamente, e con altrettanto sorriso passa avanti
ignorando l'agente. Non è un pubblico ufficiale, ma anche se lo fosse,
non cambierebbe nulla. Reazioni? Nessuna. La regola c'è e serve nella
misura in cui è applicata, e se non è applicata non muore mica nessuno!
In Cina chi si arrabbia perde la faccia. Quindi anche in caso di lite,
chi attacca briga ha già perso la faccia, chi reagisce la perde a sua
volta, e quindi non è rarissimo vedere uno che aggredisce l'altro e
l'altro che fa finta di nulla. Non so ancora (devo decidere) se voglio
imparare questa cosa, ma di certo se voglio non è facile e cambia
rilevantemente le regole del gioco!! Interessante comunque!
Saturday, January 7, 2012
Tornando al discorso della sostenibilità e del futuro e dei cinesini di Shanghai... mi pare ovvio che il loro essere sostanzialmente vegertariani (o comunque mooooolto meno carnivori dell'occidentale medio) sia l'unica alternativa sostenibile per il futuro: se continuiamo a spingere l'acceleratore sulla produzione di cibo e sull'inquinamento di questo povero pianeta, ben presto lui collasserà e noi con lui. Per chi vuole immergersi di più in questa teoria e non prova ribrezzo verso il Leonardone (ex) holliwoodiano, c'è questo film.
Magari si potrebbe argomentare che la dieta del cinesino tipico dipende più da obblighi derivanti da ristrettezze economiche nazionali che non da scelte ragionate. E infatti non voglio vendermi che loro son buoni e noi cattivi. Tutt'altro: spinti dallo stesso bisogno non si curano molto del trattato di Kyoto e inquinano più di noi (l'ecologia costa!) ma sta il fatto che loro sono oggi il modello di quello che noi dobbiamo diventare domani, dal svariati punti di vista, tra cui quello alimentare. e a me la ciccia piace, e neppure poco.. evvabbè.. nel frattempo mangiucchio qui e lì e vedo... non male però... gnam gnam!
Friday, January 6, 2012
siamo abituati: in oriente (vale anche per i giapponesi, per quanto ho
visto) l'antico viene curato rinnovandolo regolarmente (e quindi i
giapponesi ridipingono i loro templi ogni anno). A noi occidentali,
abituati all'antico al massimo restaurato, ma maai rinnovato, la cosa
suona strana, ma ci si abitua. Qui in Cina però c'è stato un problema
aggiuntivo: con la rivoluzione culturale alcuni templi li hanno
proprio buttati giù. E quindi - mi pare giusto - quando hanno fatto la
controrivoluzione li hanno ricostruiti. Quindi ti trovi dentro un
tempio superbello, che è nuovo di pacca, anzi... in costruzione. E i
muratori di Shanghai prendono in giro chi ci lavora perchè dicono che
sono anni che stanno all'opera mentre per un grattacielo ci vogliono
alla peggio 24 mesi (siamo in Cina, non in Italia, eh?!). Evvabbè,
entri, apprezzi (poco) le travi e i pavimenti in cemento armato, ma
poi gradisci vedere i falegnami intarsiatori al lavoro sulle travi
decorative in tek massello! E che dire delle statue del budda
d'argento, alte 8 metri e pesanti svariate tonnellate? Il fatto che
tutto sia nuovo di pacca fa uno strano effetto.. invece di dare
l'impressione di qualcosa di costruito l'altro ieri, dà la sensazione
di essere stati mandati all'indietro nel tempo e trovarsi in un'epoca
antica, poco dopo che il tempio è stato aperto al pubblico. Mica male,
se poi uscendo ci si trova davanti a uno spettacolo architettonico
degno di Manhattan.
Passeggiando e bighellonando qui sono entrato in risonanza con il modo
di comporarsi, camminare, parlare della gente di qua (non ho imparato
il cinese!!). E comincio a maturare l'idea che i Cinesi vivano uno
stile di vita molto più adeguato ai nostri tempi di quanto lo sia il
"nostro" da occidentali. A che serve una tutela spasmodica della vita
umana (omologazioni, caschi, sindacati, abolizione della pena di
morte, ...), se tanto si è in un miliardo e mezzo? Ha senso
preoccuparsi tanto di non speronarsi come pecore quando si cammina in
strade affollate o si sale sulla metro, quando poi a casa si dorme in
5 sul pavimento uno di fianco all'altro? E perchè si dovrebbe odiare
un governo che ancora controlla la comunicazione (niente accesso via
WEB a nulla che suoni minimamente di pornografico, ma anche alla
libera comunicazione, a cominciare dai blog!), quando la storia, dai
primi del '900 ci insegna che il capitalismo occidentale non è un
vincitore assoluto in ogni occasione, e che anzi mentre falliva
tentativi di invasione, poi riconosciuti abbastanza arbitrari (parlo
del Vietnam), dall'altra parte c'era un governo che - con mezzi forse
non graditi in occidente - s'organizzava comunque per dare da mangiare
e una ricchezza notevole un po' a tutti? Come non guardare ancora
l'occidente con un po' di perplessità quando gli chiediamo di svendere
un po' della loro preziosa crescita (non ci son cazzi.. son tanti e se
non crescono noon mangiano!) a favore di ambiente, animali, rispetto
dei brevetti? Hanno già mandato a cagare autorità che incutevano
abbastanza timore (gli Stati Uniti prima e l'URSS durante il
revisionismo), sai che ci mettono a mandarci anche l'Europa? Insomma
non è il DNA che cambia l'Uomo, ma le prospettive in cui vive ed è
cresciuto....
Forse è per questo che viaggiare fa bene (fa bene?): cambia le
prospettive.....
Thursday, January 5, 2012
e per la zona riso che è decisamente ipertrofica, rispetto a quelle
occidentali, uno potrebbe anche dimenticare d'essere in Cina. Certo
che o prezzi sono tutt'altro che bassi, comparati al resto dei negozi,
ma "mangiare occidentale" è un vizio costoso, si sa. Anche l'audio
distingue la Cina. Ogni gondola (corsia) ha la sua musica: dal
tradizionale all'allegro/pop/spinto, per un casino generale pazzesco:
qui piace così.
Del resto anche i semafori sono un'opinione, per auto, ciclomotori e
pedoni. Risso o verde non fa la differenza: quando puoi passi, tenendo
presente che biciclette e auto non si fermano, ma ti vengono addosso,
che le auto non evitano bici e motorini, e che l'80% dei motorini sono
elettrici (più convenienti perché si guidano senza patente, che costa
un occhio) quindi ti arrivano addosso silenziosi e di notte
invisibili, visto che accendere le luci è facoltativo. Il casco è un
oggetti sconosciuto.
In tutta questa confusione (il clacson vuol dire "io ci sono", o
"attento che cambio direzione", o anche "sbrigati!", quindi se ne fa
un uso considerevole) la cosa che mi ha sorpreso è che non s'incazza
nessuno e tutto scorre abbastanza bene dal punto di vista
urbanistico... hanno trovato un perfetto equilibrio, come a Napoli, e
la vivono bene, atarassicamente, direi!
nebbia nel cervello... non è jetlag (troppo presto!): è che non ero
pronto per dormire fin quando in Europa non è stata notte fonda. E ora
che la notte c'è stata ed è anche finita, non mi bastano le due ore di
sonno perchè il cevello funzioni. Ho le idee confuse, vado a rilento e
ho freddo dentro.. devo solo resistere fino a dopo cena, poi mi
ammazzo di sonno e vedrò che va meglio!!
Wednesday, January 4, 2012
siano alleati in Skyteam: il volo per Mosca è in ritardo di quasi
un'ora, e il comandante annuncia in inglese la "durata" prevista, ma
non si scusa per il ritardo. Gli stili sono compatibili, solo che loro
sono un po' più avanti: noi ci arriveremo col tempo.
Osservazione due: l'umano medio ci mette tra gli 8 e i 13 minuti a
abituarsi a situazioni inusuali: il passeggero davanti a me non si
lava da almeno 48 ore, e "zaffa" sudore abbondante. Nei primi minuti
mi sono chiesto come avrei respirato. Ora me lo chiedo solo quando di
muove e emette uno sbuffo di tanfo non diluito.
Ma c'è anche qualcosa di buono: ecco che ancora prima di partire
apprezzo i vantaggi di un viaggio nel mondo: il dimenticato olfatto,
l'obsoleto senso animalesco, utile un tempo solo per fiutare l'odore
di prede e predatori, torna in uso: contatto col mondo vero, impatto
con la realtà lontana dai profumi e dai saponi, che - per ironia - mi
danno da mangiare, ma mi allontanano dalla Vita. Ok, anche nella metro
di Roma si possono avere esperienze simili, ma qui è spazio
territoriale russo, mica cazzi!!