Friday, January 20, 2012

Supermercato


Quando vado a "fare la spesa", non ci metto molto a scegliere dove. C'è un solo "supermercato" sull'isola, ed è grande quanto un normalissimo negozio (la foto non è originale, è presa da Internet). Posto che non s'impiegano risorse decisionali sul dove andare, tutto viene investito sul cosa prendere. Anche il prezzo, quasi incredibile a dirsi, passa in secondo, terzo, quarto piano. Se anche il prezzo non ti piacesse, che alternative hai? Prendi la nave di domani e vai a fare la spesa altrove? Poi vedi che del prezzo non importa molto neanche al gestore: in inverno se lui alza in maniera irragionevole un prezzo il villaggio (200 persone se va bene) comincia a fare domande, e si aspetta delle risposte; il barbiere poi potrebbe risentirsi, ma anche il vigile.. e che dire dell'idraulico che il mese prossimo gli deve cambiare un rubinetto? E tu, vuoi o non vuoi, fai parte - anche se solo temporaneamente - del villaggio.

Ma c'è di più: compri fagioli? Sanno che mangi pasta e fagioli; compri farina? Farai un dolce o la pizza? Facile: se non prendi vaniglia o simili deve essere roba salata.. c'è una trasparenza pazzesca. Chiaro che se vuoi comprare dei preservativi magari la cosa può essere imbarazzante... ma è anche bello che sia così (o almeno lo è se sai che nella peggiore delle ipotesi scappi via tra 2 settimane!). E' un'altra dimensione, per spazi, persone, contatto con te stesso; ma non parlo di filosofia: parlo delle esperienze di tutti i giorni, che costituiscono quello che siamo veramente. Quando vado a "fare la spesa" (e ci vado ogni giorno, a piedi, e sono 400 metri a piedi), vivo ogni giorno l'esperienza che forse la mamma di mia mamma viveva nel suo paese natale, prima di spostarsi nella città.

E' forse pazzia lasciarsi vivere in un film del genere per due settimane, e chiamarla vacanza, rigenerazione? Se si, allora non sono io che sono pazzo.. sono tutti gli altriiiii :-D

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