Thursday, January 5, 2012

Interni di Carrefour a Shanghai. Se non fosse per le scritte in cinese
e per la zona riso che è decisamente ipertrofica, rispetto a quelle
occidentali, uno potrebbe anche dimenticare d'essere in Cina. Certo
che o prezzi sono tutt'altro che bassi, comparati al resto dei negozi,
ma "mangiare occidentale" è un vizio costoso, si sa. Anche l'audio
distingue la Cina. Ogni gondola (corsia) ha la sua musica: dal
tradizionale all'allegro/pop/spinto, per un casino generale pazzesco:
qui piace così.
Del resto anche i semafori sono un'opinione, per auto, ciclomotori e
pedoni. Risso o verde non fa la differenza: quando puoi passi, tenendo
presente che biciclette e auto non si fermano, ma ti vengono addosso,
che le auto non evitano bici e motorini, e che l'80% dei motorini sono
elettrici (più convenienti perché si guidano senza patente, che costa
un occhio) quindi ti arrivano addosso silenziosi e di notte
invisibili, visto che accendere le luci è facoltativo. Il casco è un
oggetti sconosciuto.

In tutta questa confusione (il clacson vuol dire "io ci sono", o
"attento che cambio direzione", o anche "sbrigati!", quindi se ne fa
un uso considerevole) la cosa che mi ha sorpreso è che non s'incazza
nessuno e tutto scorre abbastanza bene dal punto di vista
urbanistico... hanno trovato un perfetto equilibrio, come a Napoli, e
la vivono bene, atarassicamente, direi!

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